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Lago del Moncenisio (Plan des Fontainettes) – Col du Lou – Siggnal du Grand Mont Cenis
Difficoltà: E – tempo di percorrenza ore 4
Dislivello: 1407 m
Accesso: Da Torino si raggiunge Susa con l’Autostrada A 32 del Frejus. Giunti in città, propria dalla piazza centrale, si imbocca la SS 25 del Moncenisio (indicazioni) seguendola per 25 Km sino al grande lago che occupa gli ampi pianori del valico Si può parcheggiare la vettura nei pressi delle strutture turistiche poste sulla sponda settentrionale dell’invaso.
Dalla sponda del Lago 1970 , ove sorge la chiesa a forma di piramide, nasce una carrareccia non transitabile in auto che, presto trasformatasi in sentiero, si inerpica sul costone posto al di là della SS 25 e che conduce al verdeggiante Plan des Fontainettes 2093, sovrastato dal poderoso Fort de la Ronce, di caratteristica forma circolare. Con ripido percorso ascendente ci si porta a fiancheggiare sulla destra la fortezza, pervenendo poi ad un secondo pianoro, il Pian delle Cavalle, oltre il quale la mulattiera militare, fin qui evidente, riprende a salire ripidamente effettuando una interminabile serie di tornanti.
Serpeggiando lungo il dirupato versante meridionale del Signal du Grand Mont Cenis, il traccaito acquista rapidamente quota e permettendo a chi lo percorre di godere della visione del lago sottostante e degli appicchi scoscesi che caratterizzano vicina parete sud-occidentale della P.te de la Ronce. Attraversa un terzo pianoro erboso. Superato il pianoro il sentiero abbandona i pascoli per piegare a sinistra ed attraversare pendii di sfasciumi. Qui, in realtà, il tracciato (raramente percorso) tende un po’ a perdersi, ma segnavia gialli ben evidenti indicano il percorso. In ogni caso le difficoltà offerte dal terreno non si rivelano certo insormontabili. Con una lunga traversata a destra il sentiero si porta proprio al di sotto dell’ormai vicino Col du Lou,3042 m, risalendo poi ripidamente l’ultimo pendio di sfasciumi che mette al valico, piuttosto stretto e desolato, da cui però si può godere di una bella visuale sui ghiacciai della Vanoise.
Volgendo a destra, dal Colle si supera un primo risalto roccioso, per seguire poi tracce di sentiero ex militare, probabilmente tracciato ai tempi della costruzione dei forti Roncia e Varisello, che sorgono sul Piano del Moncenisio (inizio ‘900), Dopo un facile tratto tracciato sul filo di cresta, si passa per due volte sul versante che guarda il Lago del Moncenisio (ometti in pietra) arrivando ad affrontare un’ultima serie di torrioni rocciosi apparentemente arcigni. Sempre seguendo i numerosi ometti in pietra la traccia si insinua tra le rocce costituendo i torrioni, pervenendo facilmente in vetta al Signal de Grand Mont Cenis (o Cima Paré) 3377 m, da cui si può godere un meraviglioso panorama sul Lago del Moncenisio, sulla incombente P.te de la Ronce 3612 m, sul Rocciamelone 3538 m e sulle montagne della Vallée du Ribon (ore 4 dalla partenza).
Le Fortificazioni del Moncenisio
La necessità di fortificare e proteggere l’ampio pianoro del Moncenisio fu sentita fin da quando, nel 1860, la Maurienne, un tempo piemontese, venne ceduta alla Francia assieme a tutta l’area regionale della Savoia. Da questo momento in avanti il Moncenisio divenne una tra le massime fonti di preoccupazione italiana, tanto più quando, con l’adesione alla Triplice Alleanza (1882), la Francia dovette essere considerata un nemico da cui guardarsi. A partire dalla seconda metà dell’800, dunque, si iniziò a progettare una linea difensiva capace di rendere il passo inespugnabile.
Osservando il pianoro dalla grande diga in terra battuta realizzata negli anni ’50 e posta all’estremità meridionale del lago, si possono individuare tre grandi complessi fortificati a sinistra ed a destra del grande specchio. Esse sono costituite da:
1) Forte Varisello: Edificato tra Il 1887 ed il 1880 il Forte Varisello domina da 2106 m. di quota l’attuale lago artificiale del Moncenisio. Esso costituiva, assieme all’ormai distrutto Forte Cassa ed al Forte Roncia, collocato in posizione simmetrica dall’altra parte dell’invaso, un serio sbarramento del passo. La struttura, a pianta poligonale e circondata da ampio fossato, era costituita di parecchie cannoniere e casematte disposte su diversi livelli. Al piano superiore erano posizionate le bocche da 9 A.R./Ret, mentre sui fianchi nord, est, ovest si affacciavano ben 27 cannoniere. In basso, invece, trovavano posto 4 cannoniere per obici e file di feritoie per i fucilieri. Disarmato nel 1900, dopo solo 20 anni di vita, per manifesta incapacità di resistere al fuoco delle moderne granate, il forte fu utilizzato come bersaglio per tiri di artiglieria e quindi come magazzino.
2) Forte Roncia: Simmetrico, rispetto al Forte Varisello, il Forte Roncia ne era molto più piccolo e sorgeva a 2294 m. di quota nel vasto altipiano conosciuto come Piano delle Cavalle. L’opera, coeva alle altre due strutture di cui sopra, era a pianta circolare, attorniata da ampio fossato ed era armata da 6 cannoni da 9 AR/Ret, puntati verso il Colle del Piccolo Moncenisio. Disarmato nel 1915, il Forte Roncia fu poi riutilizzato, ma solo come caserma, a partire dal 1937. Le sue funzioni furono trasferite alla vicina e più moderna Batteria B 4 construita a metà degli anni ’30 in caverna nelle sue immediate adiacenze.
In realtà, nel luogo esisteva ancora una terza fortezza: il Forte Cassa: Costruito nello stesso periodo in cui fu edificato il Varisello, si trovava sulla sponda meridionale del lago naturale che un tempo occupava parte del piano del Moncenisio. Era dotato di 24 cannoniere, armate con bocche da 9 AR/Ret, che prendevano d’infilata il passo del Moncenisio, posto a circa 5 Km di distanza. L’opera fu smantellata, come il vicino Forte Varisello nel 1900 ed usata come alloggiamento per truppe. Negli anni ’50, venendosi a trovare nel punto in cui sarebbe dovuta sorgere la nuova diga fu, come detto, in parte demolito ed in parte integrato nella struttura dello sbarramento