Pettirosso


Nome scientifico: Erithacus rubecula

  • Patouà della Val Germanasca: Pittre-roû
  • Patouà di Pragelato: Pìttrë roù
  • Patouà di Bobbio Pellice: Pitarous
  • Patouà della Collina tra Luserna San Giovanni e Bricherasio: Piuciarous

  • Patouà di Venasca: Pitarous
  • Patouà di Rore e Sampeyre: Pitorùs
  • Patouà delle Valli di Lanzo (Mezzenile): Pitarous
  • Patouà della Val Maira (Celle Macra): Pittre roùs / Pètt roùs
  • Patouà della Val Gesso (Entraque): Cifoulot
  • Patouà di Boves: Patrus / Padrus. é conosciutissimo ed è ritenuto un ottimo indicatore per quanto riguarda l’avvicinar­si della neve nel periodo invernale, soprattutto quando si avvicina alle abita­zioni ed arruffa le piume. E’ considerata la specie che più di ogni altra venga scelta dal cuculo per farsi allevare la prole e per tale motivo è considerato un uccello “fol” (tonto) e ritenuto il “päre perästr” (padre putativo) del cuculo. In inverno era assai comune ed ambito da molti possedere uno di questi simpatici uccelli tenuti liberi nella stalla o nella cucina per l’utile opera di contenimento delle mosche presenti; nel periodo invernale poteva succedere che il pettirosso entrasse di sua spontanea volontà  nelle stalle e vi restasse fino all’arrivo della primavera.
  • Patouà di Elva: Pitrerus

In francese lo chiamano Rougegorge

Modi di dire e proverbi del Bovesano*:


fol mà u patrus :  scemo come il pettirosso, per i fatto che alleva il cuculo

gros mà ‘n patrus :  grosso come un pettirosso, piccolo

* tratto da “Bestie, bestiétte, bestiäs”, di  Delpiano Franco e Giuliano Fausto, edizioni Primalpe, Boves, dicembre 2002

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